È uno spettacolo fisico, con un forte legame con la terra che mira a «comunicare al meglio il messaggio dell'arte israeliana, in patria e all'estero, per riuscire a portare le persone l'una più' vicina all'altra e toccarle attraverso il linguaggio del corpo» spiega la coreografa Noa Wertheim. Il suo secondo lavoro in rassegna intitolato “ Birth of Phoenix” in scena al teatro Pausilypon di Napoli dal 21 al 22 giugno, è infatti progetto di danza sul dialogo tra uomo e ambiente che, come la fenice, rinasce dalle proprie ceneri in ogni nuovo spazio in cui viene allestito'; i cinque danzatori vestiti con ampi pantaloni e casacche rossi danzano all’interno cupola emisferica di bambu' che vuole ricordare la geometria dell'universo. Il pubblico disposto circolarmente come in un teatro greco, percepisce gli stimoli visivi, uditivi e sensoriali della coreografia così come di tutto l’ambiente circostante, fondendosi in una dimensione unica, in un totale straniamento. Sulle note composte dal musicista Ran Begano la “Vertigo Dance Company” stupisce ancora una volta per la sua carica innovativa; rompendo qualsiasi legame con la tradizione e seguendo il flusso sensoriale, la coreografia a tratti marziale, conquista per la sua fresca intuitività e colpisce per l’intensità della struttura coreutica e della scenografia. La splendida cornice del Parco Di Pausilypon, con i suoi incantevoli colori al tramonto, regala un’emozione unica e ben si fonde con questa danza contemporanea e tribale, simbolica e fisica al contempo.
Teatro